no al rally di sardegna…….perché?

CABRAS. “No, grazie. Abbiamo fatto altre scelte e non abbiamo bisogno del campionato mondiale di Rally”. Non è uno scherzo ma il sunto di una lettera inviata dal sindaco di Cabras, Cristiano Carrus, all’organizzazione del Rally d’Italia – Sardegna che ha deciso di rinunciare alla vetrina mondiale offerta dal mondiale di Rally.

Probabilmente le auto sono state giudicate troppo invasive, o forse ha bruciato il fatto di non essere stati avvisati di nulla e di aver appreso la notizia dell’organizzazione di una tappa speciale di 22 chilometri a Is Aruttas, ma lungo tutta la costa del Sinis, dagli organi di stampa.

A monte dell’incredibile decisione potrebbe esserci anche un problema organizzativo legato alla mancata richiesta delle autorizzazioni necessarie per allestire una pista in una zona dal delicato equilibrio ambientale. Motivazioni, queste, che avrebbero portato l’amministrazione comunale a decidere di rinunciare alla gara e di rispedire al mittente un’occasione che, da altre parti, è contesa al limite del litigio. L’esempio arriva dalla diatriba tra Olbia e Alghero per il trasloco del mondiale dalla Costa Smeralda alla riviera del corallo.

Punto, a capo e si ricomincia, magari a parlare di turismo e di occasioni da sfruttare per propagandare il territorio. Senza World rally championship (Wrc) e senza la copertura di un evento seguito da 140 televisioni in tutto il mondo e da migliaia di tifosi che, oltre ai risultati e alla classifiche, avrebbero potuto scoprire la penisola delle spiagge di quarzo bianco e la terra dei giganti di pietra. Nel sito ufficiale del Wrc, però, la tappa di Is Aruttas è ancora inserita nel calendario della seconda giornata di gara. È l’ultima speranza di chi già aveva fatto il callo all’idea di ammirare le auto in gara e le immagini di una terra in cui, nonostante tutto, si parla ancora di turismo e valorizzazione del territorio.